Ricerca

Gruppo Zoe è nato in un contesto universitario di ricerca (Clinica Psichiatrica dell’Università degli Studi di Milano- A. O. Niguarda- Psichiatria IV) ad opera di ricercatori e clinici interessati particolarmente all’applicazione clinica dei risultati della ricerca e all’integrazione nei percorsi di cura dei differenti approcci disciplinari.

I progetti di ricerca hanno riguardato inizialmente la valutazione degli esiti dei trattamenti psicoterapici e combinati, da diverse prospettive, come il punto di vista (perspective) dei pazienti e degli operatori dei Servizi di Salute Mentale e, d’altra parte, con strumenti internazionalmente validati per la misurazione degli esiti.

Ci si è occupati contestualmente dei predittori di esito e di drop out. L’aumento di conoscenze sui fattori che influenzano gli esiti dei trattamenti, emersi progressivamente dalla letteratura scientifica, ci hanno portato a rivedere il processo diagnostico per includervi la valutazione dei principali fattori di esito e di personalizzazione. In questa prospettiva è stato scelto, tradotto, validato e sperimentato il Metodo OPD2 in collaborazione l’Università di Heidelberg:. OPD2 è risultato anche particolarmente adatto a valutare le configurazioni individuali e le loro modificazioni nel tempo in una prospettiva dimensionale. Un applicazione di OPD2 è stata utilizzata per distinguere sottotipi clinici nei disturbi della alimentazione.

Contestualmente abbiamo sviluppato ricerca sulle narrative relazionali con il metodo CCRT in collaborazione con L. Luborskj e sulla relazione interpersonale reale con il metodo SASB (Benjamin, 1974) in collaborazione con l’Università dello Utah (W. Henry e K. Critchfield). Strumenti questi particolarmente adatti ad esaminare la qualità delle relazioni interpersonali interiorizzate la prima e l’esperienza relazionale all’interno della terapia in atto la seconda. 

Infine l’interesse si è spostato sulla costruzione dell’alleanza terapeutica attraverso la valutazione delle “teorie private” di paziente e terapeuta e della loro evoluzione in collaborazione con A. Werbart e col del Centro Milanese di Psiconalisi nell’ambito di un progetto finanziato da IPA. Il tema affine della costruzione dell’immagine del paziente nella mente dell’analista è stato affrontato in un’altra ricerca in collaborazione con il CMP.